Per la prima volta partecipiamo al Meet Magento Italy. Abbiamo grandi aspettative: è l’era di Magento 2 e in Tecnolife lo studiamo già da tempo in sessione organizzate internamente. In questo post vi raccontiamo la nostra esperienza e quali speech sono risultati per noi davvero innovativi.
Dopo aver frequentato la due giorni la prima sensazione che abbiamo avuto come sviluppatori Magento certificati è che il Meet Magento è una conference dedicata agli appassionati della Community o dell’e-commerce in generale, ma non per chi lavora tutti i giorni, da anni, sul software. Abbiamo seguito tutti gli speech, privilegiando quelli in sala Tech, e da sviluppatori abbastanza esperti ci siamo resi conto che gli argomenti sono stati trattati in maniera più divulgativa che ‘formativa’, per l’aggiornamento degli addetti ai lavori.
Tutti gli speech indicavano linee guida ed informazioni facilmente reperibili online e sul sito ufficiale, con poco spazio per l’approfondimento.
Tra gli speech più interessanti per noi c’è stato quello su ‘Magento 2 & Quality‘ di Max Yekaterinenko, che infatti approfondiremo in un altro post nei prossimi giorni (qui le slide dell’intervento).
L’obiettivo del talk è stato quello di illustrare le nuove funzionalità di testing e verifica qualità su Magento 2, ed è stato utile non tanto per per sapere cos’è un test unitario, ma per averci fatto sbirciare fra gli strumenti e le best practices che utilizzano i Team core di Magento per organizzare il proprio lavoro di testing.
Un altro speech che reputavamo interessante era quello su ‘Code Migration Tool for upgrade to Magento 2’, tenuto da Sergii Shymko.
Ovviamente, e questo già lo sapevamo, è impossibile migrare la logica di una piattaforma verso la nuova release, e non vi è alcun percorso di aggiornamento, quindi il tool si preoccupa solo di gestire la sintassi di moduli.
In fase di upgrade alla nuova versione Magento 2 dovrà essere progettato il reingeenering della piattaforma da un Team con alte competenze tecniche e con forte conoscenza di entrambe le versioni. Questo porterà ad investimenti pari- quasi -alla realizzazione di una nuova piattaforma.
Subito dopo siamo curiosi di ascoltare il talk su “Configure Magento 2 to get maximum Performance”, per entrare nel vivo delle funzionalità native del software. Molto interessante, ma non è stato detto nulla di più rispetto a quello che è già indicato nella guida Magento.
Come sviluppatori esperti nel framework ci aspettavamo che alcuni speech avessero un taglio più tecnico, ma è stato comunque utile partecipare e confrontarci con gli altri presenti, fra cui nuovi e vecchi amici.
Magento 2 è sicuramente il futuro, ci sono voluti anni per rilasciarlo, e durante il Meet abbiamo ascoltato da molti speakers autorevoli che le caratteristiche della nuova release sono davvero notevoli: miglioramento della qualità del prodotto (unit test, test dell’interfaccia utente automatici, ecc), miglioramento delle prestazioni del prodotto e della sua scalabilità (prove di carico, scalabilità dei dati), miglioramento della sicurezza, semplificazione delle integrazioni esterne, e del processo di personalizzazione, e molto altro.
In questa fase ‘beta’ di passaggio la nostra Factory Lamp ha deciso di continuare a sfruttare Magento 1 per la realizzazione di progetti di commercio elettronico che solitamente presentano già di per sé un alto grado di complessità in termini di personalizzazione ed integrazione. Pertanto continuiamo a consigliare ai nostri Clienti, che si presentano spesso con un business offline ben avviato e di grandi dimensioni, l’attuale versione, che ci garantisce di curare ogni aspetto funzionale nei minimi dettagli.
Diverso è il caso della versione Enterprise Edition dove è Magento stessa che interviene sui problemi riscontrati nel core coadiuvando e supportandoci in qualità di Partner, su entrambe le release.
Alan Storm, in un articolo uscito ieri sul suo blog ‘ An open letter to Magento’s Leaders‘, dichiara che così com’è ora, nella primavera del 2016, Magento 2 è troppo difficile, (confinante con impossibile), per un utente medio. Questo comporterà un grande lavoro per le aziende specializzate e la rete dei Partner ma lascierà fuori un gruppo che fra tutti è il più importante: la Community Open Source. Magento 1, infatti, ha una caratteristica importante: chiunque sul pianeta può scaricarlo, installarlo sul proprio computer e iniziare a studiarlo. Questo era adatto per i nuovi sviluppatori e per i commercianti con una semi competenza tecnica per muovere i primi passi sull’utilizzo della piattaforma.
Secondo Alan Storm è proprio il carattere Open Source e la presenza della Community mondiale di sviluppatori che ha permesso a Magento di diventare il software per l’e-commerce più utilizzato al mondo.
In Tecnolife proseguiamo con passione ed impegno il nostro lavoro di studio e implementazione della nuova release che presenta caratteristiche davvero innovative, soprattutto nella versione Enterprise, ma riteniamo che serva almeno un altro anno per giungere ad una soluzione Magento 2 Community stabile e matura.
Stiamo realizzando dei progetti di test con Magento 2, e studiando per le necessarie e nuove certificazioni.
Partecipare al Meet Magento IT è stato comunque molto positivo, perchè ci siamo resi conto che il nostro lavoro da sviluppatori esperti sulla tecnologia Magento ci ha portato a condividere il parere, dichiarato o ‘fra le righe’ di alcuni dei membri del Team core Magento, che restano per noi importanti punti di riferimento per gli sviluppi futuri del software.
Ringraziamo tutto lo staff del Meet Magento IT per la calorosa accoglienza, la grande organizzazione e l’impegno che dimostrano ogni anno nella realizzazione di un evento che resta comunque fra i più importanti, se non l’unico, per gli appassionati della Community Magento in Italia.