Che l’e-Commerce non sia più un trend ma una vera e propria filiera determinante per l’economia mondiale, è ormai di fatto. In questi ultimi anni, complice la pandemia, il settore del retail online è visibilmente cresciuto, offrendo ai clienti servizi sempre più veloci, in termini di logistica e di trasporto. Ma con il crescere dell’uso del commercio elettronico registrato su scala mondiale, è cresciuta anche la sensibilità dei clienti in termini di sostenibilità ambientale, rappresentando sempre più un fattore determinante nelle scelte di acquisto.
Souvenir Sardegna: ecco quelli più tipici:
Sostenibilità ambientale: i maggiori aspetti considerati dai consumatori
Ricerche e analisi di settore rilevano la crescente importanza che la sostenibilità ha assunto nei processi decisionali legati all’acquisto. Nello specifico, i consumatori valutano attentamente quanto le aziende fanno in termini di tutela ambientale, durante tutta la filiera produttiva e premia quei brand capaci di comunicare chiaramente le azioni concrete svolte in tema di sostenibilità. Infatti, una pratica che va evitata quando si parla di sostenibilità è il cosiddetto greenwashing, meglio inteso come “ecologismo o ambientalismo di facciata”. Se da un lato è vero che i consumatori sono interessati a conoscere quanto e come si impegnano le aziende per la tutela ambientale, dall’altro sono molto scettici quando un brand si dichiara sostenibile senza fornire prove concrete di quanto, appunto, dichiarato. Per questo motivo, le aziende che operano in ambito e-Commerce devono impegnarsi a illustrare in modo chiaro e trasparente i criteri adottati per favorire la sostenibilità, evitando di promuovere affermazioni non comprovate da iniziative concrete.
Sostenibilità e commercio elettronico: le maggiori criticità
Di per sé, il commercio elettronico non è più inquinante del commercio classico, anzi nasce proprio come soluzione per ridurre gli spostamenti dei consumatori. Tuttavia, fenomeni più recenti come l’instant delivery e il quick commerce, richiedono, secondo alcuni studi, un dispendio energetico tre volte superiore rispetto al commercio tradizionale. Ciò accade perché una consegna rapida coinvolge un numero maggiore di corrieri e quindi mezzi di trasporto, aumentando di conseguenza le emissioni di CO2. Un altro aspetto da considerare quando si parla di sostenibilità applicata all’e-Commerce è il packaging: gli imballaggi dei prodotti ordinati online implicano un forte utilizzo di materiali come cartone e plastica che in fase di smaltimento possono arrivare a generare un’emissione di CO2 di quasi 20 volte superiore rispetto alla stessa operazione fatta per il sacchetto di un negozio fisico.
Come rendere più sostenibili le consegne
Strettamente connessa all’instant delivery è la gestione dei resi. Oltre a rappresentare un costo economico per le aziende, i resi sono spesso la causa della messa in movimento di corrieri e furgoni e quindi dell’aumento di emissioni di CO2. Uno degli obiettivi più sfidanti per le aziende che operano in ambito e-Commerce è la riduzione dei resi, ma come fare? Spesso le cause di un reso sono legate all’insoddisfazione del cliente derivante dall’aver acquistato un prodotto che risulta diverso da quanto indicato sull’e-shop. Per evitare questa tipologia di criticità, è importante curare ogni aspetto delle schede prodotto: dalle descrizioni alle foto, riportando informazioni chiare, precise e veritiere e proponendo immagini ad alta risoluzione e da diversa angolazione, per fornire ai clienti una panoramica completa del prodotto. Restando in tema, oltre ai resi, c’è anche la problematica delle consegne a vuoto. Può, infatti, capitare che il corriere di rechi presso l’abitazione dell’acquirente e che quest’ultimo sia assente. Come ovviare questo problema? Oltre a consentire ai clienti la possibilità di indicare orario e luogo più comodi per la consegna e fornire il tracking code del pacco, se si ha anche una sede fisica è possibile offrire l’opportunità del Click & Collect, ovvero di ordinare il prodotto online e di ritirarlo in negozio appena possibile. Ultimo step utile per la riduzione dell’emissioni è l’ottimizzazione delle consegne: se ci sono più consegne in una stessa zona, piuttosto che smistarle in vari giorni, è meglio concentrarle nella stessa giornata di modo da non sprecare carburante.
Packaging sostenibile: alcuni consigli
Per quanto riguarda gli imballaggi, sicuramente è buona pratica rivedere la gestione dei materiali. Spesso, infatti, capita che per prodotti di piccole dimensioni si utilizzino scatole grandi, riempite magari con carta e altri materiali per evitare possibili urti durante la consegna. In tal senso i consumatori ritengono che sia più opportuno utilizzare materiale riciclabile in ogni aspetto che riguarda il packaging: dalle scatole alle confezioni vere e proprie, dal materiale di riempimento al nastro adesivo, fino all’inchiostro. Per questo motivo molti brand stanno adottando strategie come gli imballaggi riutilizzabili, vale a dire imballaggi che possono essere restituiti all’e-Commerce tramite casella postale, oppure molto più semplicemente, possono essere adottate soluzioni compostabili e biodegradabili che sfruttano avanzate tecnologie scientifiche per l’ottenimento di rivestimenti plastici biocompatibili, in grado di mantenere le prestazioni della plastica tradizionale, ma non inquinanti.