Diversi studi hanno messo in evidenza come lo smart working, o lavoro agile, possa rivelarsi un potente alleato per la produttività del lavoratore all’interno della sua organizzazione. Lavorare fuori ufficio permette di organizzare i tempi nel modo più affine alle proprie esigenze e, sul versante opposto, i responsabili hanno comunque modo di monitorare le performance realizzate dal dipendente. Per il lavoratore, poi, eliminare gli spostamenti casa-ufficio e passare meno tempo nel traffico sono elementi che possono favorire l’armonia fra la sfera professionale e quella privata. Questi sono alcuni degli elementi che, quattro anni fa, hanno spinto The Innovation Factory ad introdurre la possibilità di usufruire dello smart working. Si è messo al centro l’attenzione al benessere delle persone: la loro autonomia è la chiave per ottenere risultati migliori. Oggi, dopo quattro anni dall’introduzione di questa best practice, i dati confermano che sempre più aziende fanno investimenti in questo senso, perché c’è una correlazione tra l’uso dello smart working e i risultati ottenuti.
The Innovation Factory si è chiesta perchè un’azienda dovrebbe scegliere di avere dipendenti smart worker. Perché conviene. Perché riduce i costi e ne deriva un ritorno economico. Inoltre utilizzare questo strumento impatta positivamente anche sugli stessi lavoratori e sull’ambiente in cui operano. Motivazioni che hanno spinto l’azienda nel 2019 ad estendere lo smart working a due giorni a settimana. Considerata anche la complessità di una città come Roma, i lavoratori hanno avuto un risparmio anche in termini di tempo, perché hanno guadagnato 200 ore ogni anno di spostamenti. Tempo che hanno potuto reimpiegare in altre attività: famiglia, lavoro, attività sportive o altri hobby. Tutto questo è stato raccontato ai microfoni di Radio Rai, la quale ha dato l’opportunità ai dipendenti di raccontarsi su questo tema e di raccontare la loro esperienza.
“Con lo smart working abbiamo fatto un passo avanti nella responsabilità e nella gestione del tempo di ogni collaboratore. Apprezzo la flessibilità che lo smart working offre a me e ai colleghi perché ci permette di creare un giusto equilibrio tra il lavoro e la vita privata. È bello vedere che l’azienda pone questo tipo di fiducia nei suoi dipendenti.”
Claudio – CTO“Posso tranquillamente dire che l’esperienza per me è stata più che positiva! Lavorare da casa, mi ha permesso di staccare dalla frenesia della città e dedicare più tempo alla mia famiglia”.
Angelo – Analyst“Il vantaggio maggiore è stato non dover affrontare tutti i giorni il traffico per andare in ufficio: un risparmio di stress e soprattutto di tempo!”
Agostino – Product Specialist“Lavorare da casa è un’esperienza sicuramente da provare! Lavorare da casa ti mette nelle condizioni di gestire tempo, impegni e priorità in maniera molto più efficace ed efficiente, focalizzandoti molto sulla tua personale “scaletta” giornaliera”.
Siaga – Human Resources
Secondo la ricerca 2018 dell’Osservatorio smart working del Politecnico di Milano, l’introduzione dei modelli di lavoro smart è infatti ormai diventata una scelta strategica dettata dalla volontà delle aziende di incrementare il livello di soddisfazione delle proprie risorse, con conseguenti ricadute positive sul business: rispetto alla media degli altri lavoratori, gli smart worker sono più soddisfatti dell’organizzazione del lavoro (39%, contro il 18%) e del rapporto con i colleghi (40% contro il 23%). Ma non solo, lo smart working fa crescere anche la produttività di circa il 15% e riduce del 20% l’assenteismo.
Il benessere dei dipendenti si trasferisce a tutta l’azienda e ai clienti. Migliorando il clima aziendale, si ottimizza il delivery dei progetti e la soddisfazione dei clienti.
Ovviamente non tutte le attività sono gestibili nella completa indipendenza dei dipendenti, quindi vengono creati dei team che cooperano da remoto con i giusti strumenti messi a disposizione dall’azienda. È fondamentale avere metodo, organizzazione e autogestione.
Se lo smart working si affermasse come una buona soluzione per superare le difficoltà temporanee di questo periodo, significherebbe anche poter dare maggiore spazio in futuro a modelli di organizzazione che prediligono la flessibilità, con maggiori vantaggi competitivi dell’azienda e benefici “collaterali”, da quelli sulla vita personale dei dipendenti a quelli sul traffico cittadino e più in generale sull’ambiente. L’adozione dello smart working su larga scala renderebbe il mercato del lavoro più moderno e le imprese più competitive, attrattive e economicamente sostenibili.
Siamo orgogliosi di essere stati precursori in Italia!